I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE
La vicenda narra di un imperatore vanitoso, reggente di un paese fantastico, che trascorre gran parte del suo tempo nella cura del vestiario e ben poca nella cura del suo regno. Ma ecco che un giorno si presentano a corte due tessitori. Dicono di esser giunti da un paese lontano e di recare con sé una nuova stoffa, preziosissima, di loro invenzione.
Questa avrebbe un immenso potere magico: “Invisibile resta per coloro che in testa hanno poco cervello e per le persone che occupano certe poltrone, certe cariche altolocate senza averle meritate.” “Con quelle vesti finalmente potrò sapere se i miei ministri sono onesti o ladri, intelligenti o sciocchi…” – pensa subito l’imperatore, ordinando che gli sia confezionato un abito fatto di questa stoffa. Al momento della consegna, tuttavia, né i cortigiani, né l’imperatore riescono ad intravedere l’abito fatidico. Che fare? Nessuno ha intenzione di fare la figura dello sciocco inadeguato, perciò tacitamente tutti quanti, dissimulano, fingono di vederlo per davvero e si complimentano per l’abilità dei tessitori. La finzione si trascina fino alle sue estreme conseguenze: il re, l’abito indosso, sfila per i sudditi nelle strade del regno. E tutti, sgomentati dalla nudità regale, ma incapaci d’onestà, fingono ugualmente profondendosi in inchini ed elogi per la magnificenza del capo. L’incantesimo è spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza: “Ma il re … è nudo!”.
I VESTITI NUOVI DELL’IMPERATORE
Drammaturgia originale a cura di CANTIERE OBRAZ
Liberamente tratto da G. Rodari e da Hans Christian Andersen
Regia Alessandro J. Bianchi
con
Michela Cioni
Alessandra Comanducci
Paolo Ciotti
Thomas Harris
luci: Diego Cinelli
Scene e Costumi: Thomas Harris
Ufficio stampa e promozione Camilla Pieri